Alcuni, forse doverosi, ritocchi su alcuni termini utilizzati e concetti.
- la forza nella sua accezione massimale ed esplosiva è una capacità condizionale limitante la prestazione ciclistica solo in determinati ambiti: accelerazioni improvvise imposte al ritmo di pedalata adottato, necessità di esprimere massima potenza nell'arco di brevi lassi di tempo. In questi casi il sistema energetico che sopperisce alla richiesta è anaerobico (<30-45'') o misto (fino a lassi di tempo prossimi ai 3'). Le intensità sono sovramassimali, intese come superiori al valore di Vo2max e il carico (neuro)muscolare è puramente a carico di fibre veloci veloci (tipo 2b o FF).
I riferimenti W/Kg (non casuali e che rappresentano un indice di prestazione comparabile sia tra atleti che in assoluto) nei riferimenti canonizzati da Coggan vanno proprio ad identificare riferimenti che "centrano" dei passaggi di "stato" (5'' potenza neuromuscolare, 1' potenza a carico completamente anaerobico, 5' potenza prossima a Vo2max, FTP potenza sostenibile per 60').
Probabilmente pochi tra noi riescono ad esprimere 25 (o anche "solo" 20) W/kg come valore massimale di potenza, il limite in questo caso è da ricercare nella forza che, solo in questi ambiti, risulta anche nei valori di picco superiore al peso del soggetto e quindi non trascurabile.
- Molti di noi però, per un lasso di tempo più o meno ampio possono esprimere per esempio ~6W/Kg, la differenza tra un generico n=1 e un atleta professionista di alto livello è la capacità , puramente aerobica, di esprimere questa potenza per un periodo di tempo superiore (o ripetuto inter e intra giornalmente). Il fattore limitante questa espressione di potenza non è la forza a sé stante (anche se atleti di più alto livello esprimono coppie torcenti con un valore di picco superiore ad atleti nella "norma") ma la capacità di fornire comburente (o2) ai muscoli per mantenere un determinato prodotto forza per velocità e quindi instaurare un processo puramente aerobico (> circa 8') che permetta tale erogazione di potenza. All'aumentare della potenza poi l'efficienza tende ad essere superiore con un aumento di cadenza che, molto spesso, non è un elemento ricercato ma è una semplice conseguenza del fatto che 1) potendo avere a disposizione un valore superiore di capacità aerobica (NB spesso doppia rispetto ad un amatore), un atleta di alto livello tenda a privilegiare un rapporto di contrazione/riposo muscolare considerato come ottimale cioè 1:6 e 2) da questo presupposto (e in tempi recenti anche cercando un incremento nel valore di Vo2max normalizzato su massa magra) è più semplice/meno affaticante (vd ancora rapporto 1:6) incrementare la cadenza fino acerti livelli piuttosto che fare l'opposto.
Conseguenza di ciò è la capacità di esprimere un valore elevato di picco di forza (in ambito aerobico comunque inferiore al valore ponderale del soggetto) per ~30° (sui 60° utili) ad ogni pedalata.
I fattori limitanti sono quindi le capacità aerobiche del soggetto e la capacità di mantenere nel tempo una determinata potenza, quindi un concetto più esteso di "resistenza alla potenza" dove non è la sola forza l'elemento vincolante ma la capacità di esprimere determinati valori di forza con determinate velocità e tempi di contrazione/rilassamento muscolare (coordinazione neuromuscolare).
- SFR e forza: come già accennato in precedenza le SFR non rappresentano uno stimolo allenante con un incremento marcato di coppia torcente applicata, ciò che muta è la tensione muscolare (di tipo concentrico), cioè il prolungamento di una fase in cui il muscolo rimane in tensione rispetto al suo rilassamento; questa tensione produce una sensazione di maggior espressione di forza, che però non è tale. Tensione e contrazione effettiva non sono assimilabili.
Nell'ottica di un effettivo incremento di potenza quindi questa non è (generalmente ma suscettibile di necessità /esigenze n=1) una via ottimale, piuttosto, citando Coggan (Cutting edge Cycling, pagina 179)
- la forza nella sua accezione massimale ed esplosiva è una capacità condizionale limitante la prestazione ciclistica solo in determinati ambiti: accelerazioni improvvise imposte al ritmo di pedalata adottato, necessità di esprimere massima potenza nell'arco di brevi lassi di tempo. In questi casi il sistema energetico che sopperisce alla richiesta è anaerobico (<30-45'') o misto (fino a lassi di tempo prossimi ai 3'). Le intensità sono sovramassimali, intese come superiori al valore di Vo2max e il carico (neuro)muscolare è puramente a carico di fibre veloci veloci (tipo 2b o FF).
I riferimenti W/Kg (non casuali e che rappresentano un indice di prestazione comparabile sia tra atleti che in assoluto) nei riferimenti canonizzati da Coggan vanno proprio ad identificare riferimenti che "centrano" dei passaggi di "stato" (5'' potenza neuromuscolare, 1' potenza a carico completamente anaerobico, 5' potenza prossima a Vo2max, FTP potenza sostenibile per 60').
Probabilmente pochi tra noi riescono ad esprimere 25 (o anche "solo" 20) W/kg come valore massimale di potenza, il limite in questo caso è da ricercare nella forza che, solo in questi ambiti, risulta anche nei valori di picco superiore al peso del soggetto e quindi non trascurabile.
- Molti di noi però, per un lasso di tempo più o meno ampio possono esprimere per esempio ~6W/Kg, la differenza tra un generico n=1 e un atleta professionista di alto livello è la capacità , puramente aerobica, di esprimere questa potenza per un periodo di tempo superiore (o ripetuto inter e intra giornalmente). Il fattore limitante questa espressione di potenza non è la forza a sé stante (anche se atleti di più alto livello esprimono coppie torcenti con un valore di picco superiore ad atleti nella "norma") ma la capacità di fornire comburente (o2) ai muscoli per mantenere un determinato prodotto forza per velocità e quindi instaurare un processo puramente aerobico (> circa 8') che permetta tale erogazione di potenza. All'aumentare della potenza poi l'efficienza tende ad essere superiore con un aumento di cadenza che, molto spesso, non è un elemento ricercato ma è una semplice conseguenza del fatto che 1) potendo avere a disposizione un valore superiore di capacità aerobica (NB spesso doppia rispetto ad un amatore), un atleta di alto livello tenda a privilegiare un rapporto di contrazione/riposo muscolare considerato come ottimale cioè 1:6 e 2) da questo presupposto (e in tempi recenti anche cercando un incremento nel valore di Vo2max normalizzato su massa magra) è più semplice/meno affaticante (vd ancora rapporto 1:6) incrementare la cadenza fino acerti livelli piuttosto che fare l'opposto.
Conseguenza di ciò è la capacità di esprimere un valore elevato di picco di forza (in ambito aerobico comunque inferiore al valore ponderale del soggetto) per ~30° (sui 60° utili) ad ogni pedalata.
I fattori limitanti sono quindi le capacità aerobiche del soggetto e la capacità di mantenere nel tempo una determinata potenza, quindi un concetto più esteso di "resistenza alla potenza" dove non è la sola forza l'elemento vincolante ma la capacità di esprimere determinati valori di forza con determinate velocità e tempi di contrazione/rilassamento muscolare (coordinazione neuromuscolare).
- SFR e forza: come già accennato in precedenza le SFR non rappresentano uno stimolo allenante con un incremento marcato di coppia torcente applicata, ciò che muta è la tensione muscolare (di tipo concentrico), cioè il prolungamento di una fase in cui il muscolo rimane in tensione rispetto al suo rilassamento; questa tensione produce una sensazione di maggior espressione di forza, che però non è tale. Tensione e contrazione effettiva non sono assimilabili.
Nell'ottica di un effettivo incremento di potenza quindi questa non è (generalmente ma suscettibile di necessità /esigenze n=1) una via ottimale, piuttosto, citando Coggan (Cutting edge Cycling, pagina 179)
Citazione:
I don't believe cyclist can gain any significant benefit by performing specific pedalling drills. Rather, cyclists should focus on maximizing their power output while pedaling at a cadence that is appropriate for the cyclist's individual characteristichs and the nature and demands of the event
Aggiungo, ulteriore citazione ancora da Coggan, questo è stato uno scambio di vedute personali: