Valori differenti per modelli identici non implicano alcuna maggiore o minore precisione dello strumento ma solamente il valore impostato in fabbrica rispetto a riferimenti standard, è un semplice valore di riferimento. La variazione di questo valore (punto numero 4) SE nell'intervallo riportato da casa madre è semplice compensazione rispetto a temperatura in cui avviene lo zeroing (LINK altro articolo su questo argomento). Altri strumenti non riportano un valore specifico ma zero o un valore oscillante attorno allo zero, in questo caso può rimanere l'incognita di una variazione rispetto a quanto impostato ad inizio "vita" dello strumento ( = avviene semplicemente uno zeroing senza riferimento a valore iniziale).
2) Qualsiasi misuratore ha un errore STRUMENTALE DICHIARATO: non sono strumenti "perfetti", in genere hanno, ANCHE SE UTILIZZATI CORRETTAMENTE, un margine di errore strumentale compreso tra +/-1 (raramente) e +/-2% (molto più spesso). Il che significa, banalmente, che 300W registrati/visualizzati/letti, implicando un errore strumentale ACCETTABILE, sono, agli estremi dell'errore dello strumento ~294 - 306 W. Molto spesso più che la completa accuratezza (che ovviamente deve rimanere nel margine d'errore dichiarato) è più rilevante l'attendibilità e ripetibilità del dato specialmente in condizioni meteo/temperature differenti (vedi ancora link precedente ad altro articolo). Misurazioni mono (solo su una pedivella o pedale) incrementano la possibilità di una deviazione tra reale e misurato tanto maggiore quanto più ampio è il divario tra quanto effettivamente applicato (forza) su quel lato e l'altro privo di misuratore. Lo strumento presuppone infatti che la spinta dell'altro arto sia perfettamente identica a quella del lato dove avviene la misura.
Altro caso è l'inflazione del dato in presenza di corone non circolari (qui un'ottima spiegazione).
Solo pochi misuratori - Favero Assioma, mozzi Powertap - perché la misurazione è a valle della combinazione corona+ricercata variazione della sua velocità angolare - e, per loro dichiarazione ma senza documentazione Power2max - sono compatibili con l'utilizzo di corone non circolari.
3) Validare i dati con calcoli indiretti e variabili. Vi sono varie opzioni, più o meno complesse (personalmente ho implementato un modello dinamico a 10 variabili per il calcolo e confronto diretto tra misurato e stimato, vedi immagine di seguito) che possono dare un primo indizio sulla veridicità dei dati. Tante più sono le variabili e la correttezza/coerenza del modello tanto più precisa sarà la stima e... viceversa. Motivo per cui stime dal solo valore MEDIO ascensionale lasciano il tempo che trovano ma modelli a più variabili (LINK) possono già dare un primo indizio non "raffinato" ( = spesso e comunque oltre l'errore strumentale tipico) della validità dei propri dati.
In giallo il dato misurato, in rosso andamento stima dinamica da variabili esterne. Est power = valore medio calcolato |
4) Zeroing ( = calibrazione) SEMPRE. Se necessario anche durante l'uscita/sessione. Come già scritto qui (LINK). Se si vuole usare correttamente uno strumento e non come ornamento alla propria bicicletta...lo si deve utilizzare secondo le procedure che ne indicano un buon utilizzo. Se la risposta è "sì ma perdo 10'' per la calibrazione..." bhe non mi stupirei che lo strumento E' totalmente un soprammobile su quella bici e che/perché sicuramente non si è data alcuna lettura alle più basiche indicazioni su come utilizzarlo.
5) Controlla carica/stato batterie. In genere è notificato con largo anticipo l'esaurimento di carica, sia essa da batteria ricaricabile o sostituibile. Nel primo caso è buona prassi "trattarla" come una batteria in qualsiasi altro dispositivo similare (es telefono cellulare) quindi non arrivare mai a completa scarica, non raggiungere, preferibilmente, una completa carica, privilegiare ricariche lente e senza eccessivi incrementi di temperatura. Nel secondo caso, ossia con quelle rimovibili, prestare sempre cura ad apertura e chiusura del vano batteria, spesso tallone d'Achille di molti misuratori. Come per tutte le batterie va sempre preventivato un maggiore esaurimento in presenza di basse temperature.
6) Controlla i valori di serraggio. Sia della bulloneria guarnitura per misuratori lì alloggiati che nella chiusura pedali/pedivella per i misuratori "nei" pedali. In entrambe i casi una chiusura sotto i valori previsti può comportare errati valori di misurazione in difetto.
7) Confronto con misuratore di altre persone. Già due misuratori di per sé anche della stessa marca e modello possono avere variazioni minime, se poi sono diversi per collocazione le differenze diventano ancora più marcate. Se a queste differenze aggiungiamo quelle di peso, posizione, impatto aerodinamico, stile di pedalata, ecc ecc di due soggetti....non se ne viene più fuori. E non serve a nulla. Più errori, sommandosi, non danno una risposta corretta (a meno di essere particolarmente fortunati...).
8) Aggiornare i firmware. Sempre o sempre...dopo un breve periodo (senza fare nomi). Gli aggiornamenti in genere apportano sempre valide e necessarie correzioni, vi sono piccole eccezioni (senza fare nomi) in cui magari è meglio rimanere alla metaforica finestra e attendere qualche giorno/settimana prima di compromettere magari il funzionamento o del misuratore...o dello strumento su cui si visualizzano i dati.
9) Corrette modalità di registrazione dati. No "registrazioni intelligenti", no autopause (preferibilmente NO neppure a pause e restart durante tutta la sessione). Sì a registrazione su campionamento temprale fisso (in genere 1''), sì a registrazione continua. Se la sessione ha più tempi morti/in pausa che in movimento....bhe...rivedere il significato di "allenamento". Tutto già indicato da 5+ anni (LINK).
10) Gestire, nel possibile, eventuali interferenze/drop dati indoor. Non ripeto quanto già specificatamente e sinteticamente indicato qui, buona lettura (LINK).